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Matute e Circe: la femminilità e il suo doppio

Rappresentato all’interno del sito archeologico di Satricum (borgo Le Ferriere, tra Nettuno, Anzio e Latina) dove si è svolto l’evento “Satricum sotto le stelle” organizzato dall’ecomuseo dell’Agro Pontino Nuova Mater Matuta ad opera dell’archeologo Michelangelo La Rosa.

Matuta e Circe, due figure femminili della mitologia, entrambe figlie della nostra terra: l’Agro pontino, due creature immortali, due donne tra cielo e mare. In questa lettura in chiave moderna del mito, la danza contemporanea e la parola si uniscono per esprimere il rapporto profondo tra questi due potenti simboli arcaici.

Mater matuta, dea venerata in epoca pre-romana nel tempio di Satricum, è la dea dell’Aurora, della luce delicata dell’alba, la dea della Fertilità che protegge le gestanti. Maga Circe è la Dea/Maga, incantatrice e seduttrice, signora della Natura Selvaggia. Il suo fascino la rende irresistibile agli uomini che attrae nel suo antro per poi trasformarli in esseri di altre specie a seconda del loro carattere.

Il mito è da sempre considerato il riflesso della psiche umana. In questo caso le due coreografe scegliendo di focalizzarsi sulle personalità di Matuta e Circe approfondiscono due aspetti fondamentali della sessualità umana: l’una la seduzione e l’erotismo, l’altra la fertilità e la nascita. Dea dell’Aurora l’una, figlia del Sole l’altra, grande madre della fertilità la prima, idolo di una femminilità libera e selvaggia la seconda, Matuta e Circe sono agli occhi delle coreografe Margherita e Benedetta l’Apollineo e il Dionisiaco presente nell’anima di ogni donna e di ogni uomo.

Scopo della spettacolo è la rivalutazione del sito archeologico “Satricum” realtà di civiltà pre-romana, purtroppo poco conosciuta dagli abitanti dell’Agro Pontino. Le sorelle Catone venute a conoscenza delle problematiche del sito archeologico e della poca conoscenza degli abitanti del luogo dell’esistenza dei propri avi, decidono di prestare la loro arte in sostegno dell’azione di educazione intrapresa dall’ecomuseo ed in particolare dell’archeologo Michelangelo La Rosa.

Lo spettacolo è introdotto proprio dall’intervento dell’archeologo Michelangelo La Rosa che racconta al pubblico la vita di questa popolazione pre-romanica e narra il mito della dea Mater Matuta divinità alla quale fu dedicato il tempio di Satricum. Dopo l’intervento dell’archeologo lo spettatore vedrà nascere e rivivere le due dee Mater Matuta e Circe tramite la danza e le suggestioni delle coreografie proprio nell’area archeologica, davanti ai resti del tempio di mater Matuta in una cornice suggestiva ed evocativa.”